L'Accidente, una debole nana bruna a 50 anni luce di distanza, ha rivelato una chimica nascosta nei pianeti giganti tramite JWST: silano (SiH₄), una molecola di silicio prevista ma mai vista in Giove, Saturno o esopianeti. Il silicio di solito si lega all'ossigeno formando silicati che affondano, nascondendolo. Ma questo oggetto antico (10-12 miliardi di anni) si è formato in un'era a bassa ossigeno, permettendo legami silicio-idrogeno e silano visibile. Questo spiega lo stato "mancante" del silicio negli spettri—bloccato in ossidi o sepolto. Studiare tali anomalie affina i modelli atmosferici per esopianeti, aiutando le ricerche di abitabilità del JWST. Crediti immagine: NOIRLab/NSF/AURA/R. Proctor